giovedì 15 maggio 2008

Patti chiari. Per prassi

Il momento delicato, il più delicato, si avvicina e sentiamo parlare di patti. Tra il presidente (Blasi) e la squadra (il Taranto). L’incontro infrasettimanale, opportunamente (e logicamente) consumatosi a tavola, si chiama più semplicemente riunione conviviale. Utile a rafforzare i concetti, fortificare il morale, a stringersi tutti assieme – appassionatamente – in prossimità dell’obiettivo: in questo caso, la promozione in B. E, magari, propedeutico all’intesa sul capitolo-premi: un passo necessario (da una parte) e infinitamente gradito (dall’altra). Niente di più e niente di meno. Nel rispetto pieno della prassi. Perché questo accade, da sempre. E ovunque. Anche a Taranto: dove l’ambiente, la squadra e anche il suo presidente vivono un periodo storico più vivace e gratificante. Iniziato, vale sottolinearlo, parallelamente alla rivisitazione dell’organico di gennaio e a diverse altre congiunzioni felici, ma anche al processo di distensione (con la squadra stessa, con l’opinione pubblica, con la stampa, con l’amministrazione comunale, con il mondo intero) voluto dal club e, principalmente, del suo rappresentante di riferimento. Meglio non dimenticarlo: perché, nel calcio, non si inventa niente.