mercoledì 18 marzo 2009

Il Barletta e l'obiettivo

Dalla prestazione di Scafati sgorgano emozioni limitate, indicazioni genericamente confortanti e un punto che serve a sopravvivere con serenità, senza doversi spendere in alcuna progettualità futura. Il Barletta trova quello che cerca (il pareggio, appunto), affidandosi ad un’organizzazione ormai consolidata (era tempo, del resto) e ai criteri di cautela. Soddisfacendosi di quello che conta: non perdere, ovvero mantenere la sequenza d’imbattibilità. Bene così: dopo tutto, il club si avvicina compiutamente alla mèta che si prefiggeva di raggiungere: una salvezza più che dignitosa. Ma traguardo, forse, vagamente riduttivo, per le possibilità oggettive della squadra, nettamente rafforzata prima del girone di ritorno. Alla quale la cura disposta da Sanderra, trainer subentrato a lavori in corso, ha assicurato più compattezza, risultati al qua della soglia della preoccupazione e, contemporaneamente, anche qualche desiderio inespresso. O immediatamente troncato. Cioè, il raggiungimento dell’obiettivo e niente di più. A due mesi dalla conclusione del campionato. Due mesi di tranquillo anonimato, senza felicità.