domenica 22 marzo 2009

Manfredonia, ultima chiamata?

La trasferta di Lamezia (un punto di parziale soddisfazione, due punti di logici rimpianti, persi nelle ultime battute del match) non incoraggia troppo, ma rincuora un po’. Il Manfredonia continua a sperare, perché non possiede alternative. E, se affiora qualche lieve progresso, è tutto guadagno. L’ultima gara, intanto, può (deve) rappresentare il punto di ripartenza sulla strada di una salvezza oggettivamente tutora assai distante. Distante in virtù del concetto secondo il quale la squadra di D’Arrigo deve ritrovare la testa, prima delle gambe. Autoconvincendosi che ancora niente è deciso. L’ultima settimana di riposo forzato (il campionato di quarta serie oggi è fermo) è occasione utile, invece, per riorganizzare le idee: anche perché, da qui in poi, è vietato scherzare. E gli errori, adesso, si pagheranno tutti, per intero. Il club sipontino, però, emette un segnale che esclude il pericolo di resa: e, in occasione dello scontro diretto (interno) con l’Isola Liri, alla riapertura del torneo, decide di deprezzare i tagliandi d’ingresso allo stadio. Tutti insieme, appassionatamente: per un obiettivo. L’unico obiettivo. La C2 è un bene prezioso, da difendere con l’aiuto della gente, come nelle favole migliori. Tutto giusto, tutto bene: il messaggio è chiaro. E la squadra dovrà raccoglierlo: senza svagatezze, misurandosi con ardore. Il vecchio Manfredonia, per intenderci, non serve. Serve, piuttosto, una versione aggiornata della squadra: questa potrebbe essere – non scherziamo affatto - l’ultima chiamata. Niente di più, niente di meno.