venerdì 27 marzo 2009

Un derby per spiegare e spiegarsi

In sette giorni il Francavilla perde parcchio. Prima la possibilità di albergare nel salotto del girone (i playoff erano, ad un certo punto, assai visibili: l’alterna credibilità della maggioranza delle concorrenti è la migliore chiave di lettura) e, sùbito dopo, il vantaggio psicologico di poter vivere con un margine sufficiente di tranquillità l’ultima parte del campionato. La quinta sconfitta in Lucania (a Genzano, per la precisione) non drammatizza il cammino della formazione di Francioso, ma indubbiamente l’affatica. E il derby di dopodomani, a Grottaglie, oltre a nascondere un po’ di insidie, rischia di diventare esageratamente delicato per le ripercussioni che un’eventuale caduta potrebbe avere sulla classifica. Il presidente Distante, che sa essere critico severo, sottolinea l’insufficiente aggressività della squadra, sgonfiatasi (sotto il profilo caratteriale, soprattutto) immediatamente dopo il derby felice con il Brindisi. Un derby che, se non l’ha paradossalmente frenato, sembra aver un po’ imborghesito il Francavilla: collettivo che deve, piuttosto, aggrapparsi alle motivazioni e vivere sul filo della tensione. Che non dispone di esagerati argomenti tecnici. E che, per questo, deve garantirsi sul campo la presenza, sempre e comunque. Ma a Genzano il Francavilla ideale non c’era. E non c’era neppure la settimana prima. Il problema, dunque, potrebbe farsi serio. E sette giorni sembrano pochi per spiegare e per spiegarsi. Forse ci riuscirà un altro derby, quello che sta per arrivare. Un derby senza attriti. Ma con troppi interessi che scorrono nel mezzo.