mercoledì 29 aprile 2009

Gallipoli, quasi ci siamo

Proprio quello che occorreva: un Gallipoli maschio, convinto, intraprendente. Un Gallipoli consapevole: della propria forrza e del proprio ruolo. La trasferta che può influenzare la stagione è la trasferta che sembra consacrare la gente di Giannini. Al momento giusto, si arrampica la squadra più doatata. E lo scontro diretto, in casa altrui, diventa un balcone sul primo posto del podio. Passa in svantaggio, il Gallipoli. Ma non si schiaccia, non si comprime, non si spaventa. Non si immalinconisce. E’ difficile, in certi casi. Eppure, gli jonici rimediano e ribaltano il risultato. Con personalità. E con un buon calcio. Quello fatto di intuizioni, scambi, mentalità. Non piange per la sconfitta che si sta concretizzando. E, più tardi, non si limita a gestire il pareggio, che pure è un responso assai gradito. No: il Gallipoli crede nel suo bagaglio tecnico e anche nella filosofia del suo football. Si esprime per vincere e, alla fine, vince, sopravanmzando l’avversario anche sotto il profilo squisitamente atletico. Non si risparmia, cioè. E, adesso, governa il campionato senza essere caduto nel pericolo di dover furbescamente amministrare. Più o meno quello che dodrà continuare a fare nelle prossime tre domeniche. O nelle prossime due, nel più lieto dei casi. Il Gallipoli deve aggredire, sempre. Perché l’atteggiamento fiero è nel suo dna. Ed è quello il miglior passaporto per la B. Quasi ci siamo.