mercoledì 1 aprile 2009

Venti minuti di illusione

Il tempo dell’illusione transita veloce. E partire non significa necessariamente arrivare. L’Andria, nel posticipo di Catanzaro, restringe sùbito gli spazi, per un po’ rallenta il ritmo altrui e verticalizza spesso. Scavalcando esageratemente il cordone della mediana, è vero, ma bloccando pure gli ardori calabresi. Impegnandosi con diligenza ed ordine. Per venti minuti: illudendo (e illudendosi), appunto. Molto prima della mezz’ora, però, la formazione di Chiancone è già sotto di due lunghezze e praticamente estromessa dalla gara. L’avversario gioca di qualità e aggredisce, assicurandosi anche quantità: match chiuso troppo presto, dunque. Non servirà neppure, a ripresa avviata, una gestazione meno sbrigativa della fase di possesso, né l’inattesa sceneggiatura della nebbia, che cala, blocca le operazioni per qualche minuto e poi si dirada, cancellando l’estrema speranza di una sospensione graditissima. Il doppio svantaggio, maturato quando il Catanzaro deborda e l’Andria si distrae, piega Cazzarò e compagni. Li stordisce, li schiaccia. La sfida, ancora prima della sua conclusione, stabilisce definitivamente le gerarchie di classifica: insindacabili e, assai probabilmente, inappellabili, a questo punto del cammino. Resta, però, il passaporto per i playoff, difficilmente attaccabile. Cioè un traguardo che va semplicemente gestito, da qui alla fine della regular season. Non ci sarà sempre un Catanzaro vivido e ispirato, di fronte. E l’Andria che seguirà, magari, si aggrapperà alle idee. Opportune ad aprile e maggio e assolutamente indispensabili più avanti.