giovedì 2 aprile 2009

Il Noicattaro e la soluzione di continuità

Prove tecniche di scollamento irreversibile. Evidentemente, il Noicattaro - come espressione calcistica - soddisfa sempre meno. E, dopo le critiche, le contestazioni e la desertificazione delle gradinata, arrivano anche le accuse: di volontaria debolezza. La squadra che pareggia a domicilio con il Pescina avrebbe deliberatamente lasciato campo e punti all'avversario, dice una fetta del pubblico. Concetto opinabile. Che, intanto, rinzela il presidente Tatò. Tanto da indurlo a diffondere un messaggio neppure tanto cifrato. Queste argomentazioni allontanerebbero - ancora più di quanto possa apparire - il (prossimo) patron Canonico dal club. Proprio quando i venti di fusione (o di trasferimento del titolo) sembrano soffiare con più vigore. Sinceramente, è difficile comprendere dove vogliano portare un certo tipo di insinuazioni. Oppure, è sin troppo facile. E, allora, è semplice capire: capire che il calcio, a Noicattaro, interessa sempre meno. Il problema vero, però, è che l'ha capito (abbondantemente) chi dovrà decidere, prima o poi. E sembra pure che la decisione sia stata già pianificata. La decisione, ovvero la soluzione. La soluzione di continuità.