mercoledì 23 settembre 2009

Bitonto, un destino da battaglia

Due punti in quattro partite non sono il meglio, ma il Bitonto sa di non poter chiedere troppo a questo torneo di serie D. Per problemi oggettivi, strutturali. La squadra è allestita per sperare. E per confidare sulle risorse già utilizzate nel corso della stagione appena passata: grinta, agonismo, sacrificio. Qualità che domenica, ad Ostuni, sembrano aver pagato sostanziosamente: in svantaggio di due gol, l’undici di Pizzulli ha saputo recuperare il pareggio, con orgoglio e cattiveria. La cattiveria che il trainer professa con trasparenza. Non c’è da vergognarsene: è il destino di chi è obbligato a battagliare. Come e più di un campionato fa: alla fine del quale diventò necessario passare attraverso l’appendice misteriosa dei playout. Ma il Bitonto firmerebbe sin d’ora per ottenere lo stesso risultato finale, a maggio. Lo sappiamo già: sarà dura, comunque vada. Malgrado la grinta, l’agonismo e il sacrificio. Nonostante la cattiveria invocata dal coach. E, se poi dovesse aggiungersi la continuità sconosciuta alla formazione guidata allora da Ruisi, non sarebbe affatto male.