sabato 26 settembre 2009

Ostuni, la panca a Lombardo

Il derby sciupato, malgrado il doppio vantaggio accumulato sul Bitonto, non sarà piaciuto al nuovo padrone dell’Ostuni. E non sarà piaciuto neppure l’approccio al campionato, modesto nei numeri, ma anche fortemente condizionato da un’estate incerta. Però è facile credere che Enzo Carbonella avrebbe sofferto comunque l’esonero (notizia di un paio di giorni addietro). Dopo aver digrignato i denti e sopportato il peso dell'austerity da giugno sino a questi giorni. Al di là di tutto, però, l’arrivo sulla panca di Andrea Lombardo, allenatore alla ricerca di un pedigrée consolidato, sembra una di quelle scelte di tendenza. O di marketing. Buone ad inventarsi una storia, a dotarsi di un tono. Ovvio: chi compra (il presidente Sannelli, appunto) possiede il diritto di circondarsi di uomini di propria fiducia. E di liberarsi delle scelte altrui. Anche se la scelta può far germogliare una certa diffidenza. Se, soprattutto, il nuovo trainer non conosce i campionati di questa fetta d’Italia e l’ambiente che li circondano. E se il nome di Lombardo può apparire un’operazione che appaga l’apparenza, prima ancora della sostanza. Ma tant’è. Salutiamo, allora, il trainer che arriva. Al quale necessiterà esattamente quello che sarebbe servito a Carbonella: un organico più robusto, numericamente e qualitativamente parlando (i rinforzi, però, stanno arrivando). Un organico che non debba unicamente appoggiarsi sull’estro di Malagnino. Utile, certo: ma insufficiente.