mercoledì 30 settembre 2009

Cose (strane) da derby

La solidarietà di fonte alla legge che si evolve. O che s’involve. Alle normative che piacciono solo a chi le scrive. Che continuano ad allontanare o ad attenuare il problema, senza però devitalizzarlo davvero. Torniamo al derby di Monopoli. E agli spalti del settore ospiti del Veneziani: vuoti. Palcoscenico immobile a cui si ribella anche la tifoseria di casa, mai tenera con chi tifa Brindisi. «Ridateci il derby», recita uno striscione. «Un derby senza rivali è un derby a metà», urla un altro messaggio scritto su tela. E, dalla tifoseria di casa, una conferma del disagio, che è il disagio dell’intero movimento calcistico: «Questo derby è del Prefetto», canta il coro degli ultrà. La ristrettezza dei regolamenti non risolve la questione, no. Ma, almeno, è utile ad accorciare le distanze, a riavvicinare idealmente fazioni tradizionalmente distanti e nemiche. Ad unirsi, nella condivisione di un’idea. Una vittoria della tifoseria, pensandoci bene. E, forse, un autogol delle istituzioni.