lunedì 7 settembre 2009

Fasano, lavorare sul progetto si può

Un punto per cominciare. Senza immalinconirsi più di tanto. E allontanando persino qualche paura: perché il campionato, con un organico ritenuto ancora debole, cominciava ad impaurire. Complessivamente, invece, non va così male. E, comunque, il debuto nel torneo di serie D è migliore di quanto si potesse immaginare. All’inizio, però, il Fasano si fa schiacciare dalla Casertana. E soffre, dietro: i pericoli piovono copiosi dalle corsie laterali. Ma l’avversario, in pieno possesso delle operazioni, non insiste e si sgrana velocemente. E la formazione appena affidata Geretto, che può contare in mediana su una coppia centrale di sostanza e continuità (Sanso e Tateo), sul dinamismo di Salvi e, davanti, su artigliere reattivi (Evacuo e Capochiano), punisce l’avversario allo scoccare della prima mezz’ora. Ma, soprattutto, soddisfa l’ardore con cui la squadra interpreta la gara, superando le prime difficoltà di percorso. Malgrado lo sperpero in eccesso di qualche pallone. Il problema di fondo, magari, resta la condizione fisica, approssimativa per la lacunosa preparazione estiva. E, infatti, il Fasano corre sino alla metà della ripresa, momento in cui i campani raddrizzano il risultato, pur senza troppo brillare. Risultato che Colucci e soci finiscono con l’accettare. Geretto, intanto, sa che molto lavoro l’attende. E che, comunque, il progetto si può approfondire. Proprio perché qualche indizio lo lascia credere. Sudando e sgomitando, certo. E sognando, perché no, un aiuto dalla stanza dei bottoni, appena sarà possibile. Senza parlarne eccessivamente, è chiaro: l’austerity è un comandamento sacro.