martedì 22 settembre 2009

Noicattaro, la notte si allunga

La notte del Noicattaro si allunga. La classifica è sempre quella, la stessa di partenza. Il Catanzaro lo condanna alla quinta sconfitta di fila. Alla sconfitta che, più delle altre, lascia pensare. Per lo score (pesante: uno a quattro), ma anche per lo modalità che lo determinano. Eppure, la squadra che crolla nell’ultima mezz’ora di gioco è la migliore versione di questo primo mese di calcio. E, per un po’, il Noicattaro che conduce il risultato sembra possedere l’autorevolezza per resistere sino in fondo. Anzi, ad un certo punto sembra aver catturato il cliché della partita: la palla circola e Zotti, sistemato in mediana, è propositivo. Invece, la delusione cala all’impovviso, brutale. La squadra di Carella si sgonfia e il Catanzaro riemerge. O viceversa. Zotti e soci smarriscono le coordinate e si lasciano travolgere. Calando fisicamente, atleticamente e, soprattutto, psicologicamente. E c’è, forse, dell’altro: il coach nojano, in tre minuti, esaurisce tutti i cambi a disposizione. Ci resta, allora, il sospetto che anche la mutazione repentina dell’organico provochi qualche scompenso: che Mosciaro capitalizza, chiudendo il match. Molto prima del tempo. Nessun punto, quindi. Neppure questa volta. E le ombre si agitano violente. Mentre Tatò, presidente di garbo e misura, conferma che il raggio d’azione societario è limitato, per motivazioni squisitamente economiche. Aggiungendo, però, che un paio di svincolati potranno rafforzare l’organico attuale, anche in tempi brevi. Un paio e non di più. Il Noicattaro dovrà farseli bastare.