martedì 8 gennaio 2008

E chiarezza sia. Prima della notte

«Il disimpegno della famiglia Cassano è definiivo. Chi è interessato al Martina si faccia avanti. Non voglio che si continui a creare illusioni nell’opinione pubblica: il disagio è irreversibile. Mi appello all’imprenditoria cittadina, ma anche a quella del comprensorio: affinchè si possa, innanzi tutto, salvare la categoria, da sùbito». Gianfranco Chiarelli, presidente dimissionario, parla dai teleschermi e chiarisce – inequivocabilmente, questa volta – i contorni della questione. Dicendo quello che non avremmo voluto ascoltare. Il Martina, dunque, smobilita. Adesso, anche ufficialmente. Cercheremo, tuttavia, di capire come reagirà la truppa di Camplone, ma crediamo di conoscere già le risposte. L’orgoglio può nutrire le idee, ma non per sempre. E non senza certezze economiche: perché, ovviamente, il disimpegno è già reale. E non è necessario attendere la prossima estate per rendersene conto. Il problema vero (o quello peggiore) è un altro, però: è assai arduo, sin d’ora, individuare compratori. Intanto, un esponente politico (l’ex sindaco Conserva) auspica un ripensamento di Cassano: e questo significa che è a conoscenza di un preciso piano maturato nelle segrete stanze del club. E che, dunque, oltre le dichiarazioni, un margine di soluzione esiste. Oppure, che – al di là di un’ingenua speranza – non c’è domani. Ma solo l’agonia.