mercoledì 16 gennaio 2008

Pericolo di assuefazione

Diciamolo: l’impressione è che il Monopoli, da un po’ di tempo, abbia smarrito l’ardore. E che si stia spegnendo il fuoco sacro dell’ambizione. Traducendo, sembra che – ultimamente – la squadra di Sciannimanico stia soffrendo di un progressivo calo di tensione. Anche se sarebbe ragionevole pensare il contrario. E anche se, a Melfi, nell’ultima puntata del campionato, ha saputo persino esprimersi con personalità, passando in vantaggio e sfiorando il successo (arenatosi, peraltro, a match praticamente concluso). La lista delle occasioni sperperate, intanto, si allunga: e solo il deciso livellamento del torneo e la scarsa abitudine a ripetersi delle concorrenti ai playoff (Cisco, Catanzaro, Marcianise) riducono il pericolo di ritrovarsi seriamente braccati e minacciati. Mentre, davanti, Benevento e Pescina si sono ormai affezionate all’idea di disputarsi il podio più importante senza dover badare a scomode intrusioni. La terza piazza del Monopoli, dunque, appare più o meno blindata. E, probabilmente, è questo il punto. Ed è questo il problema: l’eccessiva sicurezza e, di contro, la conclamata impossibilità ad ambire a qualcosa di meglio potrebbero diventare il nemico peggiore. Che si chiama assuefazione ad una condizione contingente. Ovvero, ad una classifica teoricamente già acquisita.