domenica 27 gennaio 2008

Regolarità e contestazioni

La regolarità è l’antidoto migliore all’equilibrio roccioso del campionato di B. Regolarità che il Lecce ha pienamente recuperato, sostenendo e fortificando la sua classifica. Senza migliorarla: ma solo per l’abilità altrui (Bologna e Chievo insistono). Dal Salento arrivano, però, buone notizie: la squadra gestita da Papadopolo ha ripreso a produrre assiduamente e a segnare copiosamente (tre gol al Frosinone, questo pomeriggio), giostrando con personalità e appoggiandosi alla sua ormai consacrata capacità di ottenere da se stessa il meglio, anche di fronte a prestazioni non troppo brillanti, dal punto di vista estetico. E proprio questo particolare rischia di diventare un problema: non sul campo, dove l’atteggiamento redditizio si traduce in punti pesanti. Soprattutto se, come dicevamo, assistito da tranquillizaùnte regolarità. Il problema, piuttosto, si trasferisce fuori dal campo, dove sembra crescere l’attrito tra una fetta di tifoseria e il tecnico. Che, dopo la terza segnatura, ha platealmente contestato i contestatori, ingaggiando un duello verbale tutt’altro che morbido. Segnale, questo, che potrebbe minare l’armonia del gruppo, invelenendo l’ambiente leccese. Che, come chiunque, ama il buon calcio. E che, contemporaneamente, dovrebbe pure salvaguardare i propri interessi. Esattamente quello che dovrebbe volere la società: chiamata, a questo punto, a mediare. Quindi, a intervenire.