martedì 22 gennaio 2008

Il tempo sta scadendo

Pronostico rispettato. La Lucchese supera il giovane e rattoppato Martina, ma non passeggia. Anzi, la “Berretti” rafforzata dai superstiti di Camplone risponde, prova a resistere e, persino, illude. Cadendo con onore. Cedendo con dignità. Piegandosi senza spezzarsi. Arrendendosi, ma lottando. Issandosi sulla sua qualità più evidente: l’orgoglio. L’orgoglio di un gruppo che si ostina ad attendere segnali e a promettersi speranze. Il premio, però, non è il pareggio. Il premio è l’applauso sincero tributatogli dalla gente, a fine match. E la considerazione dell’opinione pubblica. Un premio che non produce frutti tangibili, che non aiuta la classifica. E che amplia l’esigenza di ribellarsi ad un destino che sembra scritto e forse lo è, anche se le parole di conforto provano ancora a rincorrersi. Il trentuno gennaio, intanto, si avvicina: e quello è il giorno in cui il destino potrà dirsi praticamente già compiuto. Il giorno in cui, lo ha detto e ribadito, il tecnico abbandonerà l’incarico, se dal buio non scaturiranno bagliori. Perché già lo avranno fatto i superstiti della squadra che fu. E perché non saranno arrivati i ricambi della speranza. Intanto, però, le ore passano veloci. E il tempo sta scadendo.