giovedì 31 gennaio 2008

La scommessa del nuovo Martina

Il Martina che verrà è davvero un altro Martina. Il nuovo diesse Evangelisti ha dirottato in Valle d'Itria diversi volti nuovi: quanto, cioè, il budget non facoltosissimo della società e il mercato suplettivo (finalizzato, oltre tutto, rincorrendo avidamente i tempi) hanno permesso. E, credeteci, è già qualcosa. O più di qualcosa. Volti rampanti (escludendo Larosa e Leone, magari) e, immaginiamo, anche affamati: che, oggi, non possono ragionevolmente offrire troppe garanzie di salvezza (della squadra). Ma solo impegno e, riteniamo, entusiasmo. Arrivano di fretta per ricostruire un progetto già avviato ed interrotto, che il trainer Camplone dovrà fortificare con perizia, sacrifici, buon senso e la collaborazione: dei protagonisti del campo e, evidentemente, della gente. Le controindicazioni, chiariamo, ci sono e sono evidenti, sin d'ora: Il nuovo gruppo non può godere di una preparazione comune, nè potrà contare - nelle prossime settimane - su un tessuto tattico affidabile. La scommessa è lanciata, ma è una scommessa ardita, scomoda. Meglio rendersene conto. Solo un particolare potrà (e dovrà) consolare e sostenere: il calcio, a Martina, ora possiede almeno un futuro. Un futuro prossimo, ma pur sempre un orizzonte. L'alternativa sfiorata (l'affossamento) resta e resterà un punto da cui ripartire: in attesa che la squadra trovi i tempi, i modi e gli argomenti per combattere. E, magari, trovarsi.