giovedì 24 gennaio 2008

Galderisi: per un Foggia meno solo

Il Foggia, adesso, è proprio solo. Riacquista il passo giusto battendo la Pro Sesto, ma il pubblico lo abbandona. Rumorosamente. La protesta, la prima vera protesta di un campionato sdrucciolo, è organizzata. Ovvero, svincolata dalle pieghe del match: che, per inciso, non aiuta ad ammorbidire i toni. Anzi, la prova imperfetta finisce per rafforzare la contestazione. Il bersaglio primo è Campilongo, un tecnico che non ha mai raggiunto un livello di feeling accettabile con la tifoseria. Ma, a seguire, cori e striscioni si abbattono su Riccardo Di Bari, il diesse, e sul presidente Capobianco. Neanche la campagna di rafforzamento (sin qui costituita dagli ingaggi del brasiliano De Paula, già in gol, e Mancino, ex Martina) tranquillizza la piazza, che sembra aver autonomamente optato per l’avvicendamento in panchina e dietro la scrivania delle strategie di mercato. Alla proprietà, allora, non resta che adeguarsi, dopo tenace resistenza: liberandosi di Campilongo, avvicendato da Galderisi al termine dell’intenso vertice serale di lunedì, e poi anche di Di Bari. Risoluzioni forse improcastinabili e, chissà, anche opportune: al Foggia potrà servire. Magari a sentirsi meno solo. E a ritentare la strada mai trovata.