mercoledì 23 gennaio 2008

Quattro concetti e un presente sofferto

Gianfranco Chiarelli si esprime nuovamente attraverso gli schermi televisivi. E si sofferma essenzialmente su quattro concetti. Sottolineando, innanzi tutto, la propria solidarietà nei confonti di Giovanni Cassano, ormai ex fornitore ufficiale del calcio a Martina, contestato apertamente in tribuna da una frangia di tifoseria durante la gara persa di fronte alla Lucchese. Soliderietà a cui si aggiunge la nostra: perché Cassano – e chiunque altro – deve sempre e comunque poter coltivare il il diritto di interrompere un sovvenzionamento e nessuno può fregiarsi della possibilità di contestare la decisione. Né di ragionare con il denaro altrui: questione di democrazia. Chiarelli, poi, esclude nuovamente la possibilità che Cassano possa rivedere il concetto: anzi, la contestazione di domenica scorsa rende, se possibile, tutto più difficile. Incontrovertibile, naturale. Terzo: Evangelisti non è stato contattato per essere utile alla causa (mercato di gennaio), ma l’incontro (avvenuto ultimamenrte) tra l’avvocato martinese e il diesse ha radici esclusivamente professionali (vertenza economica tra un ex tesserato e la sua vecchia società, il Taranto?). Di fatto, però, Evangelisti non ha mai smentito certe voci: confermando, piuttosto, qualcosa. Quarto: i mali del Martina possiedono nomi e cognomi. E Chiarelli parla chiaramente dell’ex direttore sportivo (Pitino) e dello staff tecnico che ha preceduto la gestione di Camplone. La gente, di questo, si era già accorta, molto tempo fa, inaugurando un periodo di lotta dura. Non riusciamo a capire, però, perché la società, anche a lungo, abbia giustificato l’operato di Pellegrino, Pitino e della sua corte: lasciando i protagonisti ai propri incarichi per un periodo sufficientemente esteso. I conti non tornano.