domenica 8 giugno 2008

Galderisi e il Foggia, un saluto senza rancore

Quattro mesi di corsa e rincorsa, rampanti e sguscianti. E poi un saluto franco, senza rancore. Galderisi saluta Foggia e il Foggia saluta il nocchiero di una rinascita sfiorata. Le strade si dividono. Il tecnico culla le ambizioni che Pescara gli ha assicurato, assieme ad un contratto – immaginiamo – discretamente generoso. E il club deve smaltire gli eccessi di due stagioni impervie, le ultime, ma ugualmente dispendiose. Nessuna possibilità di incontrarsi ancora: il divario si è improvvisamente ampliato. Innanzi tutto, tra la domanda e l’offerta: dell’ingaggio e della proposta programmatica. Il Foggia, si dice, vuole ringiovanirsi. E risparmiare qualcosa. La controindicazione probabile è, vista così, l’impoverimento del potenziale tecnico attuale e, dunque, delle prospettive. Elementi che, emotivamente, cominciano ad allarmare l’ambiente. L’anno che verrà potrebbe non essere un anno da protagonisti: meglio saperlo, per abituarcisi all’idea. Ma, se l’alternativa è davvero la minaccia del collasso, meglio così. Il problema, come sempre, sarà spiegarlo alla gente. Ma occorre provarci. Anche se certi argomenti non si ramificano mai nel terreno della passione, che non riconosce recessioni e prudenza. Il momento storico soffocato del calcio di Puglia, tuttavia, dovrebbe cominciare a insegnare qualcosa. E gli affanni di piazze come Manfredonia, Andria, Martina e Monopoli potrebbero iniettare il dono della pazienza. Anche se non abbiamo decodificato sino in fondo lo stato di salute reale del Foggia. Evidentemente, però, qualche problema esiste. Altrimenti, non si spiegherebbero gli ultimissimi sviluppi della questione-Galderisi. O, almeno, le motivazioni dell’interruzione di un rapporto felice.