martedì 3 giugno 2008

Ultimi ritagli di calcio triste

Se il Barletta e l’Alghero si giocano il passaggio alle semifinali nazionali dei playoff, l’Angolana è la terza forza che assiste senza poter più partecipare alla festa. Terza forza scomoda: soprattutto per la formazione di Chiricallo. Perché gli abruzzesi decidono di assentarsi o poco più. Di lasciare, cioè, la vittoria (e la qualificazione) ai sardi, opponendo la flebile forza di una formazione giovanissima, ovvero privata delle energie dei titolari. Risoluzione, questa, moralmente censurabile e materialmente vincolante: malgrado siano proprio i pescaresi a passare (paradossalmente) in vantaggio, prima di cedere. E malgrado, in questi casi, siano le motivazioni spiegate sul campo a scrivere il risultato: molto più degli uomini. Traducendo, con l’organico al completo, l’Angolana avrebbe potuto perdere ugualmente. Lasciando brindare lo stesso l’Alghero. Il buon gusto, però, avrebbe evitato polemiche di cui non se ne sentiva assolutamente l’urgenza. Oltre tutto, per un’appendice che potrebbe rivelarsi utile, anche se non ne siamo ancora totalmente certi. E ci avrebbe risparmiato un caso in più di calcio intristito. Il problema vero, intanto, è uno: a simili storie ci stiamo lentamente abituando. E persino il disappunto del Barletta ha sollevato scarso rumore. Non sappiamo se per un’assuefazione (del Barletta stesso) ai disagi di percorso o se per un’assuefazione (di tutti noi) ad un pallone malaticcio e scalfito nei costumi.