lunedì 23 giugno 2008

Papadopulo, addio senza rancori

Oltre il traguardo, la separazione. Morbida. Papadopulo e il Lecce si salutano. Senza incrociare le spade. Persino strano, conoscendo il carattere sanguigno del coach. Ma la distanza, evidentemente, si era scoperta un solco troppo profondo, che annienta anche qualsiasi rancore. Distanza programmatica, più che economica. Legata agli uomini (del campo e dello staff tecnico), più che al contratto. Punto e a capo. Intanto, sta per essere assoldato Mario Beretta. Il nuovo stratega arriva da Milano. O, se preferite, da Siena, dove ha operato bene. Anzi, benissimo. Beretta è un uomo garbato che si fida del suo lavoro e del buon senso e che si trascina orgoglioso anni di gavetta silenziosa. Come il suo predecessore, non è ossessionato da uno schema rigido, ma - anzi - ama navigarci dentro e attorno. Modificandolo, all'occorrenza. Perchè il calcio è vario e va affrontato con elasticità. E, come Papadopulo, Beretta dovrà soddisfare un programma ambizioso e anche gravoso. Che non si chiama promozione, ma salvezza. Il nuovo tecnico, peraltro, raccoglie un'eredità pesante come qualsiasi altra. Eppure, l'impronta lasciata dal collega che parte è marcata. Malgrado un rapporto non sempre fluido tra l'ex allenatore e l'ambiente. Che alla fine, però, gli ha dedicato il giusto tributo di stima. La serie A, Papadopulo, dovrà riconquistarla altrove, allora. Anche con la forza della convinzione di averla meritata. Convinzione che ci sentiamo di condividere. Auguri.