lunedì 23 novembre 2009

Barletta, all'ultimo secondo

A Brindisi protestano e protesteranno. Le modalità con cui si abbatte il pareggio del Barletta, a match già scaduto e a recupero già consumato, lasciano sul campo irritazione, malumore e un ventaglio di pensieri polemici. Ma il collettivo guidato da Sciannimanico è indomabile e non si arrende mai. Recuperando sull’ultima palla utile un derby densissimo, anche divertente, talvolta frenetico. Dove la circolazione di palla e la velocità di esecuzione sembrano vietare l’interruzione del gioco. Derby (sentitissimo: sugli spalti, la coreografia è particolarmente cromatica) che Carozza e soci costruiscono su un pressing inizialmente aggressivo (con il tempo, però, la ferocia si riduce) e su ripartenze sostanziose, sempre pungenti. D’accordo: c’è più Brindisi che Barletta, dal punto di vista della gestione del pallone. E la squadra di Silva si aggiudica i diritti di una indiscutibile supremazia territoriale: ancora più evidente nella seconda parte del match. Ma non condividiamo il giudizio severo (e di parte) di qualche addetto ai lavori, che priva la prestazione ospite di molti meriti e di tante verità. Una per tutte: il Barletta replica sempre e comunque. Lasciando giocare (difficile, del resto, arginare un Brindisi ispirato), ma ritagliandosi i propri spazi, disegnandosi una partita di sacrificio e di quantità, così come di personalità. Difendendosi, è evidente, ma senza barricarsi, come erroneamente pubblicizzato da qualche osservatore: malgrado la cattiva giornata di uno Sportillo nervoso e precipitoso. E, quindi, adattandosi ai ritmi impressi (sempre alti) dall’avversario. Offrendo, infine, continuità al proprio momento felice. Di cui è necessario approfittare: ponendo le basi per accelerere il processo di avvicinamento all’obiettivo dichiarato, quello della salvezza. Che, peraltro, si collega sapientemente al progetto di rafforzamento della base societaria, in via di definizione. Anzi, con queste premesse, la recente (ed inequivocabile) crescita del Barletta sancita dal campo non appare per nulla casuale.