lunedì 9 novembre 2009

Manfredonia, una risposta a se stesso

Il Manfredonia ritrova Marchano (che ritornerà dall’Argentina domani, sembra certo) e cerca risposte da se stesso. A Monopoli si presenta con intenzioni sane: Arigò pesca il palo cento secondi dopo l’apertura delle ostilità e poi si avvicina sensibilmente al vantaggio. Molto più del Monopoli. E spendendo quel che l’avversario, al momento, non possiede. La partita, quindi, segue il suo corso: la squadra gestita da Bucaro, nel derby, battaglia e corre, contrasta e graffia. Ripartendo agilmente, puntando sulla concretezza e la semplicità. Anzi: la prima frazione di gioco fa preferire il 4-4-1-1 ospite, più tonico e convinto, capace di leggere meglio la partita e di affrontarla con personalità. Ma anche totalmente rivisitato negli uomini: per esigenza e anche per scelta. La prestazione, arricchita da un solo punto (gli altri due scompaiono al fotofinish per una combinazione negativa: l’indecisione di Marruocco e l’esitazione di Bucaro, che non spezza l’iniziativa monopolitana con un avvicendamento già pronto da oltre due minuti) rende comunque giustizia ad un collettivo vispo, vivo. Che interpreta correttamente anche la ripresa, consacrata ad una gestione vigile e al contropiede. Che fornisce a se stesso un’indicazione di prospettiva. E, in fondo, anche la risposta più attesa.