domenica 8 novembre 2009

Gallipoli puntiglioso e vincente. Soffrendo

Giannini rivede l’undici di partenza (De Gennaro e Mounard in panca, per differenti motivazioni) e, contro il Frosinone, disegna un Gallipoli timido per un’ora e dotato di attributi nella parte finale del match. Risultato: molta sofferenza e, alla fine, una vittoria che schiaffeggia la prova consapevole dell’avversario, ma che racconta anche di un collettivo puntiglioso e disposto a giocarsi le chance, sino in fondo. Ginestra e compagni rinunciano troppo presto all’arma dell’aggressività e cedono ai ciociari larghe fette di campo, molti movimenti e troppe ripartenze. La formazione di Moriero è più fluida, più collaudata : tanto da poter addomesticare la gara e crearsi diverse occasioni, sciaguratamente sperperate. Il Gallipoli, invece, entra in partita tardi e incide a ripresa abbondantemente iniziata, dopo aver lasciato campo e iniziativa. La traversa colpita da Ginestra non basta a suffragare la causa salentina, costretta ad aggrapparsi alla pratica assidua dell’offside, per arginare le idee degli ospiti. E diventa fondamentale una mancanza grave di Semenzato, in piena area, per raggiungere un vantaggio (firmato da Scaglia) sostanzialmente inatteso e pure abbastanza ingiusto. Dopo, però, c’è solo il Gallipoli. Anche se il Frosinone pareggia in fretta. C’è il Gallipoli che assorbe la reazione dell’ex capolista, c’è il Gallipoli che lievita, rischiando persino di dilagare. C’è il cuore, ci sono i muscoli ritrovati e una certa freschezza lasciata sin lì chissà dove. C’è una brillantezza impastata di carattere, emersa proprio quando si comincia a ipotizzare un inesorabile processo di involuzione della squadra. Ma, evidentemente, non è mai troppo tardi per arrampicarsi su questa serie B che non chiude la porta. A nessuno.