mercoledì 11 novembre 2009

Monopoli, Lacarra non salva Pellegrini

Davide Pellegrini non salva la panchina. L’ultimo pareggio del Monopoli è letale. Perché tre punti negli ultimi otto impegni sono pochi per tutti: anche per chi ha cominciato il campionato con passo effervescente. La risoluzione (consensuale, dice il comunicato ufficiale) del rapporto tra il tecnico e la società, del resto, era attesa. Pellegrini paga l’involuzione della squadra, ammaccata e palesemente svuotata di molte certezze dell’ancora recente passato (persino Lanzillotta, sin qui irreprensibile, adesso non carbura). Al coach non è sufficiente neppure il guizzo finale di Lacarra, artigliere motivato e anche inquieto (zittisce platealmente la curva e viene contestato). Ma il Monopoli, effettivamente, si è spento da un po’. Diciamola tutta: Cortesi (ancora impalpabile) e soci, di fronte al Manfredonia, limitano i danni in un derby difficile sin dall’inizio e privano l’avversario di un successo ormai legalmente conquistato. Ritrovando nel finale, è vero, quella grinta smarrita (il risultato è riparato nelle ultime battute, come in altre occasioni), ma convincendo poco. Soprattutto nelle operazioni di possesso palla. Ma anche nella gestione delle situazioni ordinarie (il Monopoli arriva sempre secondo sul pallone, ad esempio). E poco importa che i sipontini indovinino una delle migliori partite della stagione. Il disagio, di questi tempi, è evidente: al di là delle condizioni altrui. E finisce per penalizzare una squadra che sconta (è una verità) anche il bellissimo avvio di stagione. Una squadra, cioè, che nei primi due mesi di campionato certifica di aver raccolto molto di più di quanto la realtà strutturale dell’organico avrebbe dovuto consentire. A fronte, magari, di un calendario più agevole in apertura di torneo e, ora, sicuramente più ruvido. Una squadra, va detto, concepita per ottenere la salvezza e niente di più: quella salvezza che, oggi, la classifica continua a garantire, nonostante tutto. Ma che il passo incerto degli ultimi tempi sta seriamente minacciando.