venerdì 1 febbraio 2008

Quel centrocampista in meno

Sinceramente, dalla campagna di rafforzamento di gennaio del Bari, attendevamo qualcosa in più. Un contributo di qualità in mezzo al campo, ad esempio. E pure un supporto in fase avanzata: anche se Santoruvo è rimasto (non sappiamo, però, con quanta soddisfazione e, soprattutto, con quanta convinzione). Jadid, Masiello e Kamata, certo, sono un beneficio aggiunto, numericamente e - ricordando l'esordio del secondo nel match felice di Pisa - qualitativamente parlando. Le promesse, tuttavia, avevano lasciato immaginare altro ancora. Evidentemente, però, la società ritiene che, lentamente, il Bari si stia quadrando o si stia apprestando a farlo. Confidando nella grinta e nelle maniere brusche di Conte. E, quindi, nel cambio di panchina (e di metodo) ormai metabolizzato. Non vorremmo, tuttavia, che il pari pregiato ottenuto in Toscana abbia elevato eccessivamente il quoziente di buon umore del club. Se non altro, perchè siamo ormai abituati a essere smentiti da una squadra che si smarrisce ogni volta che sembra lievitare. Una prestazione positiva (ma isolata, va detto) non può rasserenare. Ma può fuorviare. Esistono i precedenti. Eppure, al Bari va concesso altro tempo. A questo punto, non ci sono alternative concrete.