lunedì 10 novembre 2008

Bitonto, il valore delle motivazioni

Il Bitonto riemerge. Nella sfida più ostica. Nel momento di difficoltà dichiarata. Nella partita, probabilmente, più sentita. Perché, da ormai un anno, il confronto con il Brindisi sembra essere un appuntamento particolarmente atteso, se non ruvido. E prodigo di stimoli: come un derby vero, datato, di tradizione. Il Bitonto prossimo alla crisi profonda rinasce nel giorno in cui ci si può attendere di tutto: in cui il Brindisi, ad esempio, conosce la prima amarezza vera del campionato, dopo la lunga dittatura (otto vittorie e un pareggio in nove match). Eppure, è lo stesso Bitonto che aveva smarrito la strada, dimenticato come si protegge la porta, assopito i desideri. E che, all’improvviso, riacquista fiducia, energia e risolutezza. Il Bitonto che, questo è vero, contro le formazioni più titolate fatica a sbagliare la partita. Confondendosi, magari, nelle occasioni teoricamente abbordabili. Lasciando pensare che, evidentemente, sono proprio le salite più ripide a motivarlo. Anzi, a mantenere alta la concentrazione. Elemento essenziale per una squadra come quella di Ruisi, concepita e assemblata per battagliare e ringhiare. Ma che dovrà imparare edificare la salvezza anche contro avversari meno virtuosi, più terreni, meno stimolanti. Nel frattempo, però, il torneo si è addolcito. E, soprattutto, dietro non corre nessuno. Adesso, le prospettive sono rifondate. Con gli argomenti giusti.