sabato 15 novembre 2008

Quando la classifica stuzzica

Novembre sembra parteggiare per il Bari, che regola autorevolmente o quasi l’Ancona (malgrado un certo calo condensatosi nell’ultima mezz’ora e un evidentissimo rischio sofferto proprio alla soglia della fine del match), ma legittimando sostanzialmente certi progressi recenti. E confermando la sua intima convinzione: la flessione mentale di qualche tempo addietro può considerarsi squisitamente temporanea. Il gruppo pulsa ancora: come piace al suo nocchiero. Che, tempestivamente, nel momento di maggiore affanno, aveva cercato di scuoterlo. Il gruppo è ancora sufficientemente robusto. E appare più lucido. Magari, più consapevole. Anche se, sempre più spesso, avverte la necessità di lasciarsi trascinare dalla qualità dei suoi singoli. Barreto – ancora in gol, e non solo dagli undici metri: adesso c’è anche la continuità – e Kamata (mobile, imprevedibile e fastidioso: per gli altri, ovviamente) su tutti. Singoli che, peraltro, non possono permettersi di rifiatare troppo e che, a turno, sospingono: e, fin quando il turn over dell’efficienza funziona, tanto meglio così. Ora, il Bari è persino in vetta, pur se in affollata compagnia. Complicità altrui (nessuno, lassù, riesce a sprintare), equilibri ingombranti e posticipi a parte, la formazione di Conte è però perfettamente dentro la roulette delle ambizioni. Dove proverà a convivere con troppe concorrenti, ben conoscendo i propri limiti. Cioè, le controindicazioni di una squadra che dispone di un quoziente minore di esperienza e di qualche linea di qualità complessiva in meno di altre realtà più dotate. Concetto, questo, che sembra solleticare già la piazza e che contibuisce ad alimentare i desideri in prospettiva di apertura di mercato. Appuntamento durante il quale potremo soppesare con migliore precisione le intenzioni più segrete del club. Che, vale ricordarlo, ha sempre accettato l’idea di un collettivo capace di ritagliarsi un ruolo di outsider, ma che non ha mai davvero ufficializzato la corsa alla serie A. In prima battuta, almeno.