domenica 23 novembre 2008

Concordare. Anzi, condividere

Punto e a capo. I tre punti strappati al Lanciano fanno bene. Anzi, benissimo. Ma, oggi, c'è un derby (col Foggia) da onorare e, soprattutto, interpretare. In cui, almeno, il Taranto potrà beneficiare di un umore diverso. E appoggiarsi su quel ritrovato spirito comune che squadra e società si sono affrettate a pubblicizzare, dopo il terremoto (anche mediatico) di non troppo tempo addietro. Disquisizioni tattiche (con Shala il collettivo sembra più affidabile) a parte. Chiaro, però, che ancora qualcosa continui a non quadrare. Ad esempio: la vicenda legata al nome di Pastore (il capitano è stato dirottato in panchina, domenica scorsa, e altrettanto accadrà questo pomeriggio) sèguita a scottare un po'. E non per la decisione in sé (anche condivisibile, sicuramente legittima), ma per le modalità che l'hanno accompagnata e l'accompagnano ancora. Dellisanti, il coach, aveva parlato di decisione concordata con il giocatore, che non ha confermato. E, successivamente (giovedì) di soluzione condivisa (la differenza è sostanziale). Il momento è delicato ed è giusto ripararsi, anche con le parole: lo capiamo. Soprattutto se l'allenatore è stretto (e costretto) in mezzo a due blocchi di riferimento: la società e la squadra. Ma la verità non può ritrovarsi sempre e comunque soffocata: e, talvolta, spinge per emergere. Meglio, allora, non bluffare. Soprattutto nel calcio. Dove tutto si sa. O si viene a sapere.