giovedì 20 novembre 2008

Foggia, il problema non cambia

Va detto: è il bonario intervento del direttore di gara a salvare il Foggia. La concessione del penalty trasformato da Salgado, che sancisce il pareggio, è ingiustificata, ancorchè utile a contrastare un Benevento non inresistibile, ma complessivamente più tonico, passato in vantaggio sugli sviluppi di un’imbarazzante amnesia difensiva dauna. La cortesia, tuttavia, non è sufficiente per collezionare il settimo successo di sèguito sull’erba di casa: che era poi l’obiettivo dichiarato. Senza del quale, peraltro, si può continuare a vivere e a sperare ugualmente, detto per inciso. Questa volta, però, la versione casalinga della squadra di Novelli si esprime con diffcoltà. Sembra un po’ spenta, prevedibile, svagata, arrugginita nella zona nevralgica del campo. Ma non sarà una partita incerta a ufficializzare il disagio. E un pareggio a domicilio – il primo – oggi non costituisce il problema fondamentale del Foggia. Che, piuttosto, deve cercare la propria identità lontano dallo Zaccheria: un’identità ancora deforme. Il concetto di continuità necessita di prestazioni definite in trasferta. Forse il derby di Taranto – domenica prossima – non arriva nel momento più adatto. Ma arriva: ed il primo vero bivio della stagione. Dopo del quale, sicuramente, se ne presenteranno altri. Intanto, però, è il primo. E sarà seriamente indicativo.