sabato 29 novembre 2008

Il Bari e Donda

Il Bari riabbraccia il campionato e trova l'obbligo di difendere la terza piazza, una realtà che accresce le responsabilità di una squadra chiamata, con il tempo, a modellarsi, stabilizzarsi. E che, ora, si raccomanda di credere sempre più in se stessa. La gente che tifa, intanto, è in fermento. Per il mercato suplettivo (non di riparazione, ma di completamento) che si avvicina e per le opzioni programmatiche che si parano davanti al club di via Torrebella. L'argomento preferito di discussione sembra Donda, la sua utilizzazione e il suo futuro. L'argentino, che avrebbe dovuto costituire il terminale cerebrale della squadra, non ha ancora accelerato. Semplicemente, non è ancora il perno dello schieramento di Conte. Non possiede continuità, non ha trovato la collocazione definitiva nello scacchiere. Dettagli che, sembra, gli stanno prenotando la partenza anticipata. Un anno e mezzo dopo l'investimento di Matarrese e l'ottimo esordio in quel Bari che fu di Materazzi. Un anno e mezzo passato troppo in fretta, spesso inutilmente. Abbastanza, per pretendere l'ambientamento e per raccogliere la fiducia popolare. E abbastanza per operare delle scelte. Perchè il Bari, a questo punto, deve operare delle scelte. E capire dove vuole e dove può approdare. Distribuendo alla piazza un certo tipo di input. Consapevole che, adesso, non si può più sbagliare. A cominciare dagli uomini.