venerdì 16 gennaio 2009

Brindisi, la partita più dura

A Pianura, il Brindisi avrebbe sottoscritto il pareggio ancor prima di giocare. Senza nasconderlo. Ma quel pareggio, ora, fa inquietare l'ambiente. E non poco. Soprattutto perchè Galetti sfrutta la palla che gli offre l'opportunità di chiudere il conto. Il tre a due è pulitissimo. Ma non per il direttore di gara, che invalida la segnatura senza motivo. No, adesso il pareggio non è più gradito come alla vigilia del match. Scotta. E dell'episodio che tinge d'ombre una partita tirata, sull'Adriatico si continua a parlare. Ancora oggi. Con preoccupazione. Addirittura esagerata: che valica i confini della delusione e della rabbia impotente. Sulle colonne dei giornali e per le strade. Certo, la Nocerina vince e avanza, cioè riduce le distanze. Ma sembra che, all'improvviso, il Brindisi abbia smarrito il suo equilibrio interiore. E le sue sicurezze. Nessuno lo dice: ma è una sensazione che cogliamo. Distintamente. Il timore che qualcosa di strano, prima o poi, possa accadere nuovamente è alto. Ma non spiega, probabilmente, tutto. Piuttosto, il sospetto è che la penalizzazione (recente) di un punto abbia incrinato la tranquillità del club e pure di chi gioca. E dispiace pensare che il Brindisi possa essere avvolto (e travolto) dalla paura di pagare altro dazio (più consistente, questa volta) alla giustizia sportiva. Eventualità della quale, a Nocera, sembrano sicuri. Circolano voci insistenti e oscure: che tutti anche a Brindisi, conoscono e nascondono e che il dovere di cronaca impone, invece, di raccogliere. In attesa degli eventi, se mai ci saranno. Voci che, indubbiamente, disturbano il percorso della squadra più forte. E che, tuttavia, occorrerà fronteggiare. Sin da sùbito, accantonandole: anche se è difficile. Questa è la partita più ostica che attende la formazione di Silva. Questa è la partita che non va assolutamente perduta.