giovedì 15 gennaio 2009

Lecce, attributi ritrovati

Il Lecce, improvvisamente, recupera le armi più affilate della sua battaglia onerosa: l’attesa vigile e il contropiede furbo. Anche se la disposizione in campo (Caserta più Castillo più Tiribocchi) lascerebbe pensare ad una soluzione tattica decisamente più coraggiosa. Il Lecce torna a fare punti: a Firenze, questa volta. Forse perché, al di là del modulo, l’atteggiamento è più aggressivo. E la squadra è più convinta. E’ tanto: questione di morale, innanzi tutto. Chissà se la gente guidata da Beretta chiude una parentesi difficile oppure no: ma urla la sua rabbbia e reclama il proprio spazio. Apparendo sicuramente più presente, sulle zolle di Campo di Marte. E arrivando sempre sulla palla, come sottolineava in coda al match il suo tecnico. Non a caso, il coach milanese parla di coraggio, rifiutando di deviare sul discorso puramente strategico. La lettura sembra giusta, onesta. E la squadra sembra quella della prima parte del percorso. Con i suoi attributi. Quelli che portano alla salvezza. Più di un modulo spregiudicato. O di un calcio più vorace.