lunedì 12 gennaio 2009

Grottaglie, lievitazione naturale

Il Grottaglie, progressivamente, si scrolla i problemi, si rianima. La lievitazione naturale prosegue, affidandosi alla continuità. Talvolta, di fronte al Matera, si fa irretire dalla foga o, più semplicemnete, dal ritmo un po’ ruvido della gara: ma il podismo e il sacrificio comune pagano. Sottoponendo alla centrifuga della classica un due a zero franco che continua a sciogliere muscoli e idee. Si inspessiscono, oltre tutto, anche le virtù agonistiche: e questo è un pregio. Il Grottaglie rivisto e corretto da Dino Orlando affronta le gare con maggior personalità. E i progressi, anche sotto il profilo della gestione del match (al di là di un secondo tempo, quello di ieri, eccessivamente timido e risparmioso, ma infelicemente sruttato dall’avverasrio di turno), sono assolutamente evidenti. Certo, il momento storico è anche compiacente: un penalty non concesso in favore del Matera agli albori della partita (episodio che, di fatto, avrebbe potuto modificare i lavori in corso) precede di poco il sigillo del vantaggio e il punto del raddoppio, piovuti in meno di venti minuti. Ma, sul campo, rimane anche l’impronta della prestazioni individuali, che poi finiscono per offrire più spessore alla coralità della manovra: bene D’Amblè (ma non è una novità), bene De Angelis (a parte i due gol), bene Pastano (tatticamente più utile che in passato), bene Latartara (che riesce anche a ringhiare, all’occorrenza), bene Carteni (puntuale, pulito), bene Favret e Ianneo (convalescenti) e positivo è pure l’apporto dell’anarchico D’Amario. E confortanti, infine, sono anche i movimenti difensivi. Sì, oggi, la salvezza sembra un approdo possibile.