venerdì 2 gennaio 2009

Il Manfredonia chiama la salvezza

Napolitano. Dopo Ardigò e Sifonetti. Gennaio porta in dote al Manfredonia tre volti nuovi, che promettono di fornire il contributo necessario per agganciare il vagone della salvezza. La società non poteva ignorare il pericolo. Né poteva scansare l’urgenza. E non poteva neppure dribblare le speranze (e le richieste) di D’Arrigo, il tecnico che ha provato a spremere dalla squadra tutto il succo. Ottenendo, sin qui, risposte evasive. Prestazioni contraddittorie. E punti insufficienti per cogliere l’obiettivo. L’obiettivo minimo. Il club sipontino, peraltro, si era già dichiarato. Le operazioni di riparazione erano abbondantemente previste. Arrivano a metà di un cammino già ripido. Nel momento esatto in cui i tratti somatici di molte protagoniste del torneo si modificano. Come ogni anno, di questi tempi. Le tre contrattualizzazioni serviranno a irrobustire innanzi tutto il profilo dell’esperienza di un collettivo che, di fronte alle difficoltà vere del campionato, si è sgranato quasi immediatamente. E potranno collaborare allo sviluppo della gioventù che continuerà a girare attorno a chi è appena arrivato. Ma, soprattutto, certificano la voglia di salvezza del Manfredonia. Una salvezza che gennaio, ovviamente, non può assicurare. E che, però, può essere costruita, pezzo dopo pezzo. Il primo mattone c’è già: si chiama umore. Quello, almeno per ora, è un ingrediente rtrovato.