lunedì 26 gennaio 2009

L'Andria e il treno delle occasioni

Il derby del Veneziani sembra accarezzare le ambizioni dell’Andria, che si fida delle apparenze e finisce per pagare. Lo schiaffo è sonoro: perché la manovra della formazione di Di Leo, da sùbito, è più fluida e lo scacchiere, sul campo, si disegna alto. Il Monopoli soffre: l’organizzazione di gioco ospite, invece, è più spendibile e le ripartenze sono fastidiose. Ottobre e soci non si scoprono, sono sempre presenti, reattivi. Si ambientano presto nei meandri del match, sanno occupare bene il campo. Ma l’Andria, pur possedendo le chiavi della partita (Ottobre colpisce anche un palo), non forza. Preferendo salvaguardare l’idea di conquistare il minimo garantito. E, forse, è questo l’errore. E sì, perché il vantaggio della gente di Geretto (dagli undici metri) devia la storia della partita e disfa la strategia andriese. La seconda parte del derby impone ai biancazzurri un inseguimento che non si attualizza. L’Andria non può più gestirsi e controllare il traffico, né approfittare delle contingenze. Anche tatticamente, la contesa è cambiata: e, a quel punto, favorisce chi è già padrone del risultato. Allora, riavvolgendo il nastro del derby e anche quello del campionato (facile pensare alla recente vittoria sperperata contro il Manfredonia), sorge spontaneo un quesito: che la squadra si accontenti troppo spesso, perdendo il treno delle occasioni?