giovedì 8 gennaio 2009

Il momento della pubblicità

Shala, Cazzola, D’Alterio. L’esodo annunciato di metà stagione impoverisce il Taranto e non è neppure detto che la lista dei dissidenti si esaurisca qui. Proprio mentre arriva Pagni, il nuovo diesse già passato ad inizio campionato per la scrivania del Sorrento. Uno che, immaginiamo, sia sbarcato sui due Mari anche (e soprattutto) per rivedere e riarricchire l’elenco dei disponibili di una squadra ormai numericamente impalpabile. Via chi non voleva rimanere, dunque: anche al costo di rinunciare a diversi stipendi da percepire. Cosa non si farebbe, del resto, per abbandonare questa strana nave, quotidianamente assaltata da onde paurose e incrociata da scogliere perigliose. Shala, peraltro, saluta con acredine e rabbia: «Se avessi saputo chi è il presidente Blasi, non sarei mai arrivato a Taranto. Con lui è impossibile fare calcio, non mantiene le promesse, è un padre-padrone». Niente male. Pensieri e parole puntualmente riportate dagli organi di stampa: che stanno viaggiando e viaggeranno ancora per il Paese. Assieme a tante altri dettagli. Perché, nell’universo del pallone, è facile confessarsi e scambiarsi opinioni, informazioni. Tutta pessima pubblicità, per il Taranto. Che si aggiunge alla precedente. Che dipinge mar Piccolo come un porto malfamato, maleodorante e sconsigliabile. Finirà che più di qualcuno comincerà a soppesare seriamente l’opportunità di scegliere quest’angolo di Puglia. E chissa quanti avranno già declinato l’invito. Anche per questo, il mercato del Taranto è sempre un po’ più difficile di quello delle concorrenti.