giovedì 13 dicembre 2007

Quelle parole di Dellisanti

Chi conosce Franco Dellisanti sa che il tecnico tarantino ripone molta fiducia e molta considerazione nel proprio lavoro. E sa che difficilmente evidenzia i lati oscuri delle proprie squadre. Questione di sicurezza sulle proprie idee, diciamo così. Leggere, allora, le sue ultime dichiarazioni («Penso che sia necessaria una rivoluzione dell'organico: dopo quello che è stato fatto in questi ultimi tempi, i risultati non arrivano ancora») è sufficientemente allarmante. Perchè, traducendole, privano di qualche valore le possibilità reali e future della Fidelis Andria. Così com'è, almeno. Eppure, la squadra sembrava in ascesa (l'avevamo sottolineato pochi giorni addietro) e, soprattutto, più quadrata. Ma ieri, invece, è franata a Marcianise, in coda a un primo tempo neanche male, accartocciandosi attorno ai suoi limiti, anche psicologici, e alla sua fragilità. Di fatto, però, Dellisanti si è dichiarato nettamente e pubblicamente: difficilmente l'ha fatto, in passato. Forse neanche a Taranto e a Nocera, due delle tappe meno gratificanti del suo cammino professionale. E, se le parole possiedono un peso, queste parole lasciano pensare. A due cose, oppure a una, che esclude l'altra: o Dellisanti ha imparato la lezione, oppure l'Andria deve necessariamente e approfonditamente ricorrere al mercato di riparazione. Ma non per ripare: per ricostruire.