sabato 23 febbraio 2008

E ora Brindisi insegue i Barretta

L’arricchimento del materiale affidato alla cura di Massimo Silva, il lavoro quotidiano e il processo di rasserenamento della squadra portano al Brindisi due vantaggi. Il primo è quello più facilmente spendibile: una delle vecchie favorite al piazzamento di maggior prestigio nel girone H della quinta serie è rientrata nel ristretto quartiere dei playoff, che è molto meglio dell’anonimato. Riacquistando, oltre tutto, l’umore giusto: e il pari di Aversa, domenica passata, ne testimonia lo spessore. Il secondo è forse meno visibile, ma più prezioso: l’opinione pubblica e, più in generale, la città sembrano essersi ricordati che il vertice societario – cioè i fratelli Barretta – sono tuttora formalmente dimissionari. E, perciò, meritevoli di essere coccolati. E invogliati a proseguire il discorso, oltre il mese di giugno. Potenza dei risultati: che sanno cancellare la patina di apatia e riconsegnare la speranza. E’ noto: il carro dei vincitori, quando passa, deve accogliere chiunque. Anche se, in questo caso, il problema immediato non è vincere. Ma sopravvivere. E Brindisi, da questo punto di vista, ora deve rincorrere i Barretta. Che, un giorno, gridarono aiuto. Quel giorno, però, il Brindisi era brutto, stracciato e perdente. E le grida passarono quasi inosservate.