domenica 3 febbraio 2008

Il giorno del Taranto

Vista a Martina, nel corso del girone di andata, e poi a Taranto, oggi, la Salernitana è la squadra più deludente, confusa e disarmata del campionato di C1, girone B. Malgrado una leadership consolidata e un potenziale tecnico riconosciuto e oneroso. Ma il successo ottenuto dalla formazione di Cari rimane pulito e insindacabile anche per meriti propri, affiorati con prepotenza nei primi quarantacinque minuti. In cui c'è sempre e solo la squadra di casa. Quei meriti, forse, sgualciti da una seconda frazione di gioco più dimessa, dove la rimonta campana si ferma a metà. Onore al Taranto, dunque: al quale l'avversario concede così tanto da farlo apparire più bello di quanto, in realtà, sia. Un Taranto che, però, sembra addirittura meglio strutturato tatticamente, per una larga fascia di match. E, chissà, pure più sereno: come se la definizione di certe situazioni, in sede di mercato suplettivo, avesse aiutato. Sicuro, è difficile capire dove si esauriscano i difetti altrui e dove, invece, comincino le virtù di un collettivo in eterna costruzione (o ricostruzione). Eppure, il valore psicologico del successo potrà servire a ripartire, a reperire slanci nuovi, a iniettare tranquillità ad un gruppo sin qui condannato ad una mediocrità fastidiosa. Che, all'improvviso, è stata squarciata. Ma non cancellata.