mercoledì 20 febbraio 2008

La mala ora di Barasso

Otto reti scomode e, talvolta, dolorose in quattro gare: quelle sofferte dal Taranto. E subite da Barasso: dal momento del recupero della maglia da titolare in poi. Dati inoppugnabili. E casualità pesante: soprattutto se supportata da qualche incertezza. Come quella di Pescara, domenica. E come quella dello ”Iacovone”, sette giorni prima. Antipatica coincidenza: soprattutto considerando l’ottimo stato di forma di Faraon, cioè chi a Barasso ha dovuto cedere il posto. Sotto la pressione del portiere campano, incupito e scontento. Ma, alla fine, confortato (e sostenuto) dalla società. E, dunque, dal tecnico. Che in squadra l’ha ricollocato e conservato, malgrado la cattiva pubblicità delle ultime uscite. Barasso, però, rischia di bruciarsi. E di diventare un caso più spinoso di quello che sembra. Se non altro, perché ha ulteriormente allontanato il coach dalla tifoseria e dalla stampa. Quella stampa che, diciamola tutta, ha scaricato Barasso: al di là dei demeriti accumulati sul campo. Perché Barasso è lo stesso protagonista di una vicenda mediocre, in cui rilasciò un’intervista ruvida per poi smentirla e essere, invece, smentito dai fatti reali e inchiodato dal suo stesso scadimento comportamentale. Per il quale, adesso, sta pagando il conto. Puntualmente. Interamente.