venerdì 14 marzo 2008

Basta Júnior Bahia

L’altalena delle emozioni e la giostra degli stati d’animo abitano a Brindisi. Dove è facile felicitarsi e ancora più semplice deprimersi. Dove basta un risultato convincente per rialzare lo sguardo. O un disagio maligno per disperare. Questa volta, però, torna l’euforia: appena sette giorni dopo la riapertura della crisi. E’ sufficiente aggrapparsi alla tecnica un po’ arrogante e alla fantasia brasiliana di Júnior Bahia, attaccante assoldato da tempo, ma sin qui bloccato da infinite difficoltà burocratiche. Uno che si presenta segnando sùbito. Una volta, due volte, tre. Anche se l’ultimo sigillo viene invalidato dal direttore di gara. Uno che conosce la porta. Uno che solleva curiosità e approvazione: perché arriva da quel Paese lì, solare e magico. Nello specchietto retrovisore dell’artilheiro c'è la selezione Under 20 oroverde, suadente e lontana. Davanti, un campionato da onorare ancora, in riva all’Adriatrico. E, chissà, un futuro tutto nuovo da scrivere. Il ragazzo ha inseguito e ritrovato la palla che scorre, l’odore della porta, il gol. Restituendosi il sorriso. Riannodando un discorso interrotto, più volte. E riaprendo una porta al Brindisi. Che prova a crederci nuovamente, ripromettendosi di battagliare, di pensare positivo. Perché in quell’angolo di Puglia basta poco per sollevare la saracinesca. Perché lì il calcio è umorale. Perché lì è di nuovo carnevale. E i playoff sono una posizione di prestigio riacquisita. Perché lì si sveglia nuovamente la speranza. E’ bastato poco, in fondo. E’ bastato qualche ritaglio di Brasile, è bastato Júnior Bahia. E, intanto, ci chiediamo: il sorriso durerà?