mercoledì 26 marzo 2008

Certezze nuove sullo Jonio

Il lavoro di nove mesi non è ancora vano. E, forse, anche qualche scampolo di brillantezza continua ad animare il Gallipoli. Il cambio di panchina, poi, sembra essersi compiuto senza arrecare troppi traumi. E l’orgoglio, infine, è tornato ad affiancare la tecnica. Tre gol al Perugia significano un calcio alle paure e una risposta forte agli interrogativi di marzo. La squadra che era di Bonetti e che ora è affidata a Patania si ritaglia, allora, una domenica di certezze, in fondo a qualche insicurezza e a qualche segnale di scollamento. Tradotti in almeno un paio di risultati al di sotto delle attese e non troppo rispettosi delle esigenze del campionato. Così come sette giorni prima, anche l’ultimo impegno restituisce un Gallipoli più reattivo e risoluto, più incisivo e solido. Il Perugia che Cuccureddu ha rivitalizzato si spezza e affonda: e sullo Jonio riemerge il sorriso. Si rafforza, anzi, anche il sacro fuoco dell’ambizione: il presidente Barba riacquista fiato, energie, belle parole e buon umore. E’ tutto dimenticato: una certa flessione del gioco e dell’intensità, le polemiche incrociate, le accuse striscianti. O quasi. Difetta ancora, magari, quella tranquillità interiore che può e deve sostenere il gruppo. Il saluto mancato, a fine gara, della squadra al pubblico possiede una sua chiave di lettura: ed è espressione diretta degli attriti recenti. Qualcuno non avrà dimenticato o digerito certe frasi e determinati atteggiamenti. E quella patina di freddezza ha finito per scavare un solco. Che andrà colmato, con altre prestazioni convincenti. Poi, il broncio passerà.