lunedì 7 aprile 2008

Il Lecce morde ancora

C’è la reazione. E c’è la prestazione. Il Lecce torna a mordere, ricandidandosi con fermezza nella lotteria della promozione. Il Cesena è piegato in meno di una frazione di gioco, la prima, dove l’undici curato da Papadopulo si dota di quella rabbia e di quella decisione scomparse a Grosseto, non più di una settimana addietro, ma anche di un calcio più fluido, più aggressivo e più diretto. Diretto al risultato, ovviamente. Cioè: se era lecito, ultimamente, coltivare dubbi sul futuro della squadra, oggi l’apprensione si stempera un po’. Malgrado, in fondo, non sia cambiato troppo: né in classifica, né nell’universo degli umori di un torneo ancora aperto e sempre più selettivo. In contravvenzione, va sottolineato, ad ogni logica, alla sua stessa storia e alle previsioni più ottimistiche. Una serie B così livellata (in alto) non la ricordiamo affatto, nel più o meno recente passato: qualità mancata persino nella scorsa stagione, nonostante la presenza contemporanea di Juventus, Napoli e Genoa. Come confermano, del resto, i numeri. E i partcolari. Uno per tutti: il Lece, proprio ieri, ha eguagliato il primato delle vittorie ottenute in un singolo campionato (diciotto, già sufficienti per conquistare la massima divisione nel 1999, per esempio). Campionato che, però, non è ancora finito. Anzi, che è tuttora vivo, pulsante. E pronto a chiedere sempre di più.