mercoledì 23 aprile 2008

Il veleno alla coda

Torniamo sul Gallipoli. Perché le ore, di fronte allo Jonio, sono calde e astiose. Ed è tempo di bilanci, imbastarditi da un epilogo inatteso: la via dei playoff, cioè, è ormai quasi impraticabile. Diretta conseguenza degli ultimi due mesi sghembi, incerti. E del passo stanco della squadra nella gestione Patania. A proposito: Bonetti, l’ex trainer, riprende la parola, sei partite dopo la risoluzione del contratto. Svelando particolari mai ascoltati o liberamente trattati dalla stampa prima di adesso, ma ampiamente conosciuti dal sottobosco calcistico e dalla tifoseria gallipolina. E si riaccende una polemica antica, quella tra l’allenatore bresciano e il diesse Pagni, accusato di aver fomentato il malcontento della piazza, di aver intralciato il lavoro del coach. Niente di nuovo: Pagni non amava Bonetti. E Bonetti non amava Pagni: Retaggio, probabilmente, delle motivazioni alla base dell’ingaggio, l’estate scorsa. E di una palese e reciproca diffidenza, alimentata da differenti orientamenti e diversi modi di vedere il pallone. I malumori, ovviamente, esplodono a campionato compromesso, investendo di striscio anche Patania. «Una vittima di Pagni, come me», sentenzia Bonetti. Travolto, questo sì, da un vortice maligno: malgrado la sicurezza pubblicizzata sin dal primo giorno di lavoro in Salento. Un vortice, peraltro, ampliato da limiti caretteriali (dei protagonisti del campo), da intimi dissapori, da dichiarazioni avventate e da errori di valutazione (e questo è un particolare che si scopre o si riconosce sempre dopo, comunque troppo tardi). Barba, intanto, promette la robusta revisione dell’organico. Forse, sin da sùbito. Ma, a questo punto, rischia anche Pagni. Che potrà possedere tutti i torti, oppure qualsiasi ragione. Ma che resta il primo sconfitto. Battuto dai risultati. Quelli che erano arrivati. E che poi si sono dileguati: più o meno contemporaneamente al cambio di panchina.