domenica 6 aprile 2008

La domenica del Francavilla

Domani Francavilla e il Francavilla riabbracceranno la serie D. Diciassette anni dopo l'ultimo campionato in quinta serie. Manca, per l'aritmetica certezza, solo un punto: e ci è difficile pensare che non arriverà. In casa, di fronte al Noci che non può chiedere nient'altro al suo torneo. Malgrado un flessione recente, eppure evidente: dettata dal dispendio energetico degli ultimissimi mesi e, forse, anche dalla sicurezza di aver ammansito la nutrita concorrenza prima del tempo. Nonostante la (contenuta) delusione per un proseguimento in Coppa Italia svanito dagli undici metri, a pochi secondi dalla fine del match: giusto mercoledì scorso, sul proprio sintetico, a favore dei campani del Volla. Ma c'è una promozione da festeggiare: dopo un girone di ritorno carismatico e denso. Dove spicca la rivoluzione tecnica fiorita a metà del cammino, quando la leadership sembrava lontana, troppo lontana. Ed emerge il lavoro di un coach, Mino Francioso, che ha saputo gestire un collettivo numericamente folto. E, ovviamente, anche quello della società. A proposito: l'ultima esperienza in D portava il marchio di Mino Distante, presidente costretto dalle curve del cammino ad abbandonare il timone. E anche questo successo è tiimbrato da Distante: uno che possiede passione e, soprattutto, mezzi. Questa volta, magari, sufficienti per fortificare il traguardo conseguito. E per continuare a sognare: chissà. Francavilla, però, è una piazza calcisticamente effervescente, da sempre. E non ci meraviglieremmo di un futuro appetitoso. Anche per questo, lo stadio verrà presto sottoposto al maquillage: buon segno. Diciassette anni, macchiati anche dall'assenza del calcio in una città di trentacinquemila abitanti e transitati persino per la Terza categoria, vanno archiviati anche con qualche speranza. E salutati da qualche implicita promessa.