martedì 1 aprile 2008

Barletta, indecisioni fatali

Rapido, veloce, sgusciante. Ispirato e motivato. Nella sua migliore versione stagionale, il Grottaglie imprime al derby il proprio ritmo, graffia, aggredisce, fa circolare (tanto e anche bene) la palla. E il Barletta, quasi sorpreso, si arrende. Tradito da Liccardi, il suo portiere. E da un avversario superiore. Almeno ieri. Neppure il gran lavoro di Romano in fase di ripiegamento riabilita la squadra di Chiricallo, che cerca anche di reagire: ma la presenza tra le linee dell’argentino Chiesa, alla distanza, infastidisce oltre misura la capolista: talvolta persino generosa, ma inchiodata da un risultato (tre a zero) pesante, asfissiante. Persino umiliante. E raggiunto da un Aversa più regolare. E sì, perché la leadership del girone H della D, adesso, si divide in due, confermando certi presentimenti nati e cresciuti ultimamente. L’Aversa che, ora, è la formazione preferita dai pronostici, perché psicologicamente più forte, mentalmente più affidabile. Complessivamente più tonica. I casertani potrebbero, però, pagare la rincorsa (dodici punti di svantaggio dalla vetta rimediati in tempi brevi): la speranza, sull’Adriatico, è questa. Ma i segnali non sono affatto incoraggianti. Intanto, il confronto finale tra giocatori e pubblico, in fondo al match di Grottaglie, prolunga il sentimento di fiducia popolare: che poi, in realtà, possiede il sapore di una fiducia a termine. E il Barletta comincia ad avvertire la tensione, la paura. Con cui dovrà abituarsi a convivere: da sùbito.