giovedì 10 aprile 2008

L'ostacolo dell'Andria

Osservando con attenzione, l’entourage dell’Andria non bestemmia, quando parla di circostanze penalizzanti. A Gela (ennesima sconfitta, di misura, a dieci minuti dalla fine) il penalty che promuove i siciliani è palesemente ingiusto: e questo, va detto per onestà, non è il primo caso esageratamente avverso. Invertendo, però, le motivazioni della sconfitta, il prodotto non muta. Anzi, la classifica peggiora: perché la formazione di Palumbo, ormai, viaggia solo due punti davanti Sangiuseppese (in fortissima difficoltà, tanto da aver nuovamente cambiato guida tecnica, nel corso della settimana) e Valdisangro (formazione sanguigna, in ascesa), ovvero chi occupa l’ultima posizione della graduatoria del girone C di C2. Arricchendosi, peraltro, di una controindicazione in più: l’Andria, lo dicono le circostanze, continua a denunciare il disagio di appartenere al lotto delle squadre indiziate alla retrocessione, in prima o seconda battuta. Non è un collettivo, cioè, mentalmente e tecnicamente adatto a battagliare per salvarsi. Né, nel tempo, si è abituato al ruolo. Un ostacolo in più, evidentemente. Che, almeno, le concorrenti dirette non saranno costrette a saltare.